Il volume parte dalla considerazione di una recente dottrina che pretende di desumere da un passaggio di una pronuncia del Tribunale di Primo grado UE un’evoluzione macroscopica del diritto dell’Unione: per effetto di questa pronuncia si è avuta l’affermazione in tale diritto di un principio generale di solidarietà produttivo di effetti giuridici obbligatori nei confronti delle Istituzioni UE per quanto riguarda i loro rapporti con gli Stati membri, i rapporti tra questi e quelli tra i singoli. L’autore esclude l’accettabilità di quella tesi sulla base di un’ampia e dettagliata analisi delle norme dell’Unione su cui quella dottrina è fondata e dei casi in cui i giudici comunitari, prima e dopo detta pronuncia, si sono riferiti all’idea di solidarietà e delle posizioni delle parti che li hanno occasionati. Illustra, così, lo sviluppo che a quell’idea, secondo distinti percorsi, è stata progressivamente prestata attenzione prima nel quadro della disciplina del mercato carbosiderurgico, poi nel campo economico-finanziario e, successivamente, in modo più incisivo – ma mai nei termini generali pretesi da detta dottrina –, nei settori dell’immigrazione e dell’asilo, del sostegno agli Stati nel caso di shock emergenziali determinati dalla pandemia da Covid-19 e in quello della tutela dei lavoratori. Conclude l’illustrazione dell’arricchimento che nel tempo a questo modo nel diritto dell’Unione è stato dato al concetto di solidarietà evidenziando l’incidenza che esso ha avuto sulla struttura dell’Unione e sugli equilibri interni ad essa.
PIERALBERTO MENGOZZI, L’idea di solidarietà nel diritto dell’Unione europea, Bologna, 2022, 302 pagine
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