Gli investimenti esteri nel settore dell’energia costituiscono uno strumento centrale per l’Unione Europea (UE) per attuare il Green Deal europeo. Il Trattato sulla Carta dell’Energia (TCE) risulta il principale accordo internazionale per la protezione degli investimenti esteri nel settore dell’energia, soprattutto quella derivante da combustibili fossili. Il TCE è stato adottato in un periodo storico nel quale la transizione verde non costituiva la priorità internazionale. Lo scopo di questa monografia è individuare le scelte che consentono all’Unione di rispettare gli obblighi internazionali che ritiene prioritari; infatti, essa si trova di fronte alla necessità di effettuare scelte difficili per rispondere alle sfide della transizione verde. In questo lavoro ci si chiede se e come dovrebbero essere risolti i conflitti tra gli obblighi di diritto dell’UE e quelli internazionali nell’ambito del TCE e quali siano le implicazioni per l’investitore se si applica il diritto dell’Unione, anziché il TCE. L’indagine ha ad oggetto anche gli effetti che ricadono sull’investitore a seguito della sua scelta di ricorrere ad un meccanismo di risoluzione delle controversie che non appare compatibile con il diritto dell’UE. Queste questioni sono di centrale importanza sia per l’attuale processo di modernizzazione sia per l’evoluzione della partecipazione dell’UE e dei suoi Stati membri al Trattato.
LUIGIMARIA RICCARDI, L’Unione Europea e il Trattato sulla Carta dell’Energia. Tra obblighi internazionali e sfide poste dalla Transizione verde, Pisa, 2024, 312 pagine
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