ABSTRACT – Le recenti elezioni europee hanno riportato in primo piano la problematica procedura di nomina del Presidente della Commissione ai sensi dell’art. 17.7 TUE e la prassi di nominare candidati di spicco da parte dei partiti europei (Spitzenkandidaten). Alla sua terza applicazione, la procedura degli Sptizenkandidaten presenta profili innovativi sia sotto l’aspetto dell’equilibrio istituzionale dell’Unione che sotto il profilo della costituzionalizzazione di una prassi istituzionale in divenire. Il contributo esamina il quadro giuridico e la prassi istituzionale della procedura di nomina del Presidente della Commissione. La prima parte ne ripercorre l’evoluzione, sottolineando come, sebbene si possa ravvisare una continuità nell’esercizio della procedura, i suoi esiti siano stati ogni volta diversi, con un impatto ugualmente diverso sull’equilibrio istituzionale dell’Unione. La seconda parte analizza le novità della prassi recenti, mettendo in luce l’aspetto di maggiore cooperazione tra Parlamento europeo e Consiglio europeo che sembra aver caratterizzato la riconferma di Von Der Leyen nel 2024, ravvicinando in questo modo la prassi istituzionale all’approccio di dialogo e collaborazione sancito dai Trattati. Infine, vengono svolte alcune riflessioni conclusive sulle prospettive future tenendo conto in particolare delle proposte di riforma dei Trattati avanzate dal Parlamento europeo.