ABSTRACT – Il 21 marzo 2024 sono state pubblicate le conclusioni dell’Avv. generale Ćapeta nella causa C-399/22, Confédération paysanne c. Ministre de l’Agriculture et de la Souveraineté alimentaire, Ministre de l’Économie, des Finances et de la Souveraineté industrielle et numérique. Si tratta di un rinvio pregiudiziale sollevato dal Consiglio di Stato francese ed avente ad oggetto l’indicazione di origine di alcuni prodotti agricoli coltivati nel Sahara occidentale ed importati nell’Unione europea attraverso l’accordo di associazione UE-Marocco. Alla Corte di giustizia viene domandato (inter alia) di chiarire, alla luce della normativa UE sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, quale sia la corretta etichettatura dei prodotti del territorio non autonomo e, in particolare, se questi ultimi debbano essere indicati come provenienti dal Sahara occidentale, non potendo essere contrassegnati come “made in Morocco”. Si avanzeranno alcune osservazioni critiche con riguardo alla coerenza della soluzione proposta dall’AG rispetto a quella adottata dalla Corte nella causa Psagot. Il rinvio in commento ci fornisce l’opportunità di riflettere sul rapporto tra diritto UE e diritto internazionale di natura consuetudinaria e, in particolare, sugli obblighi derivanti per l’UE dal principio di autodeterminazione dei popoli, nonché sul ruolo dei privati (i consumatori) nel favorire il rispetto del diritto internazionale umanitario.