ANA ISABEL GARCÍA ALFARAZ, Intelligenza artificiale, proprietà intellettuale e diritto penale

Abstract (ITA)

L’avvento dell’intelligenza artificiale rappresenta una vera e propria rivoluzione nel campo della proprietà intellettuale. Gli strumenti di intelligenza artificiale possono generare autonomamente testi, immagini, musica o codici di programmazione, cambiando così radicalmente il modo in cui i contenuti vengono creati e distribuiti. Ne consegue una notevole incertezza sulla titolarità dei diritti d’autore o nella ricerca dei responsabili di plagio, di simulazioni di opere o anche di creazioni originali. Tutte queste nuove minacce si traducono in sfide poste anche per il diritto penale. L’intelligenza artificiale facilita la commissione di reati contro la proprietà intellettuale e allo stesso tempo rende difficile attribuire la responsabilità penale per l’uso dell’intelligenza artificiale. A questo proposito si discute su chi debba essere responsabile quando un’intelligenza artificiale “commette” un reato di proprietà intellettuale. Dovrebbe essere l’utente, che utilizza l’intelligenza artificiale per scopi illeciti; il programmatore o lo sviluppatore, che ha creato il sistema di intelligenza artificiale senza un controllo sufficiente; le aziende che commercializzano gli strumenti di intelligenza artificiale o dovrebbe essere il sistema di intelligenza artificiale stesso? Tali questioni impongono di verificare se le stesse categorie dogmatiche esistenti siano ancora utili per attribuire la responsabilità penale o se sia necessaria una nuova formulazione della teoria generale del reato.

Abstract (ENG)

The advent of artificial intelligence represents a genuine revolution in the field of intellectual property. AI tools can autonomously generate texts, images, music, or code, fundamentally changing how content is created and distributed. This shift creates uncertainty about copyright ownership and complicates the detection of plagiarism or the imitation of original works. These new risks pose challenges for civil and criminal law alike. AI both facilitates the commission of intellectual property offences and complicates the attribution of criminal responsibility for its use. In this context, there is a debate about who should be held responsible when AI “commits” an intellectual property offence. Should it be the user who employs AI for unlawful purposes; the programmer or developer who created the AI system without adequate safeguards; the companies that market AI tools; or the AI system itself? These questions require an assessment of whether existing doctrinal categories remain useful for attributing criminal liability or whether a reformulation of the general theory of crime is necessary.

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