Abstract (ITA)
Il controllo dell’esportazione di beni a duplice uso è tradizionalmente rivolto a gestire la minaccia alla sicurezza rappresentata dal rischio di natura militare. Più di recente, esso è divenuto anche uno dei principali strumenti giuridici attraverso i quali si consuma la contrapposizione tra potenze per il dominio tecnologico globale. A livello europeo, nonostante la presenza di una disciplina prima facie uniforme del regime di controllo delle esportazioni dei beni a duplice uso, basata sul regolamento 821/2021, si è invero assistito ad un approccio piuttosto frammentario da parte degli Stati membri, con riferimento al più recente fenomeno del controllo delle esportazioni di cd. tecnologie emergenti. Il contributo ricostruisce i principali aspetti della governance internazionale ed europea del settore, onde individuarne i limiti e le potenzialità rispetto alle sfide dell’attuale contesto internazionale, alla luce della ripartizione delle competenze tra UE e Stati membri. Ne emerge che gli strumenti giuridici attualmente esistenti paiono non consentire all’Unione di elaborare compiutamente una politica UE del controllo delle esportazioni, in assenza della capacità di imporre controlli uniformi svincolati dai sistemi multilaterali, e di valutarne i rischi e i benefici in una prospettiva comune. Per contro, è chiaro lo sforzo volto ad elaborare un approccio condiviso ai rischi connessi alle esportazioni delle tecnologie emergenti, attraverso strumenti di diritto soffice e meccanismi di cooperazione orizzontale tra Stati membri, rafforzati dall’obbligo di leale collaborazione, in linea con il permanere di ampie competenze nazionali in ordine alle decisioni che riguardano la sicurezza, così come la politica industriale, nazionale.
Abstract (ENG)
The export control of dual-use goods has traditionally aimed at managing the threat to security deriving from military risks. More recently, it has also become one of the main legal tools through which powers contend global technological dominance among themselves. At EU level, despite a prima facie uniform discipline for the export control of dual-use goods, based on Regulation 821/2021, Member States have shown a rather fragmented approach to the export control of so-called “emerging technologies”. This contribution analyses the main aspects of the international and EU governance in the sector, in order to identify its limits and potential with respect to the challenges posed by the current international context, in light of the division of competences between the EU and Member States. The conclusion is that existing legal instruments seem to preclude the Union to fully develop a EU export control policy, in the absence of the ability to impose uniform controls, independently from multilateral systems, and to assess their risks and benefits in a common perspective. At the same time, it is clear the effort to develop a shared approach to the risks associated with the export of emerging technologies, through soft law instruments and mechanisms of horizontal cooperation between Member States, strengthened by the obligation of loyal cooperation, in line with the persistence of broad national competences regarding decisions concerning national security as well as industrial policy.




