Lo spunto per una riflessione sull’applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, a vent’anni dalla sua proclamazione, è offerto dalla sentenza del Consiglio di Stato del 9 luglio 2020, n. 4403, dove è stato affermato che “[a]nche l’applicazione del diritto europeo deve sottostare alle regole del processo amministrativo” e che, in base alle regole procedurali interne, nello specifico l’art. 104 del codice di procedura amministrativa (c.p.a.), non è consentito dedurre per la prima volta in appello l’incompatibilità di una norma regionale con il diritto dell’Unione e, pertanto, neppure rilevare d’ufficio tale contrasto.
CINZIA PERARO, L’autonomia procedurale degli Stati membri alla prova della Carta dei diritti fondamentali
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