Il Parlamento propone una riforma della legge elettorale dell’UE per convertire 27 distinte elezioni nazionali, con norme proprie, in un’unica elezione europea

di Patrizia De Pasquale

Martedì, il Parlamento ha adottato una relazione d’iniziativa legislativa che mira a rivedere le norme delle elezioni europee. Il progetto di atto legislativo è stato approvato con 323 voti a favore, 262 contro e 48 astensioni, mentre la risoluzione politica di accompagnamento con 331 voti favorevoli, 257 contrari e 52 astensioni.

Le liste paneuropee dovranno essere presentate da entità elettorali europee, quali coalizioni di partiti politici nazionali e/o associazioni nazionali di elettori o partiti politici europei.


Il Parlamento intende anche contrastare la disuguaglianza di genere, dato che, nonostante un generale miglioramento registrato nelle scorse elezioni, in alcuni paesi non è stata eletta neanche una donna. Il testo propone liste chiuse obbligatorie (cioè, con un’alternanza tra candidate e candidati) o un sistema di quote, senza violare i diritti delle persone non binarie.


Altre proposte per “europeizzare” le elezioni prevedono:


– il 9 maggio come data comune per le elezioni europee;

– il diritto di candidarsi alle elezioni per tutti gli europei a partire dai 18 anni;

– una soglia elettorale minima obbligatoria del 3,5% per le circoscrizioni con 60 o più seggi;

– pari accesso alle elezioni per tutti i cittadini, compresi quelli con disabilità, e l’opzione del voto per posta;

– garantire ai cittadini il diritto di votare per il Presidente della Commissione nel quadro del sistema dello Spitzenkandidat mediante le liste paneuropee.


Si prevede inoltre la creazione di una nuova Autorità elettorale europea che supervisioni il processo e assicuri la conformità con le nuove norme.

Link al comunicato stampa del Parlamento europeo

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