LUIGIMARIA RICCARDI, I meccanismi di risoluzione ed enforcement nei capitoli su commercio e sviluppo sostenibile alla luce dell’accordo di libero scambio tra l’UE e la Nuova Zelanda: verso una condizionalità ambientale?

Abstract (ITA)

A partire dal Trattato di Lisbona, l’Unione europea (UE) ha rafforzato il proprio impegno verso lo sviluppo sostenibile, elevandolo a principio guida della sua politica commerciale. Esso si è tradotto progressivamente nell’inserimento di capitoli specifici sul commercio e lo sviluppo sostenibile (Trade and Sustainable Development, TSD) all’interno degli accordi di libero scambio (ALS) di nuova generazione dell’Unione. Tuttavia, per lungo tempo questi capitoli sono rimasti privi di efficaci meccanismi vincolanti di attuazione ed enforcement. La comunicazione della Commissione del 22 giugno 2022 ha segnato un punto di svolta proponendo, tra l’altro, l’estensione della procedura di risoluzione delle controversie ai capitoli TSD e la possibilità di ricorrere a sanzioni commerciali vincolanti in caso di gravi violazioni. Il presente contributo analizza criticamente la portata di questo nuovo approccio attraverso l’esame dell’ALS tra l’UE e la Nuova Zelanda, concluso a luglio 2023 ed entrato in vigore a maggio 2024. Si tratta del primo accordo a prevedere esplicitamente meccanismi sanzionatori per la violazione degli obblighi ambientali e sociali, segnando un cambiamento significativo nella strategia dell’UE. In questo contesto, il presente lavoro si propone di valutare se questo accordo possa rappresentare un precedente significativo per l’esistenza di una condizionalità ambientale nei rapporti commerciali dell’Unione a livello internazionale.

Abstract (ENG)

Starting with the Lisbon Treaty, the European Union (EU) has strengthened its commitment to sustainable development, elevating it to a guiding principle of its trade policy. This commitment has gradually materialized in the inclusion of specific chapters on Trade and Sustainable Development (TSD) in new-generation Free Trade Agreements (FTAs) of the Union. However, for a long time, these chapters lacked effective binding mechanisms for implementation and enforcement. The European Commission’s Communication of 22 June 2022 marked a turning point by proposing, among other things, the extension of dispute settlement procedures to TSD chapters and the possibility to resort to binding trade sanctions in cases of serious violations. This paper critically examines the scope of this new approach through the analysis of the FTA between the EU and New Zealand, concluded in July 2023 and entered into force in May 2024. It is the first agreement to explicitly include sanction mechanisms for breaches of environmental and social obligations, marking a significant shift in the EU’s strategy. In this context, the study aims to assess whether this agreement can serve as a meaningful precedent for the establishment of environmental conditionality in the Union’s trade relations at the international level.

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