ROSSANA PALLADINO, Il principio di proporzionalità nel diritto dell’Unione europea. Natura, funzioni e controllo, Bari, 2024, 263 pagine

di Patrizia De Pasquale

Il lavoro mira a indagare in ordine alla natura, alle funzioni e ai meccanismi di controllo (sul rispetto) del principio di proporzionalità nel diritto dell’Unione europea. Prendendo le mosse dalle disposizioni dei Trattati – in cui il principio è codificato nella logica dei “contrappesi” cui è sottoposto l’esercizio delle competenze dell’Unione europea in ragione della loro progressiva espansione attraverso le modifiche dei Trattati stessi – in particolare è analizzata l’effettiva valenza del principio di proporzionalità a porsi quale “argine” all’esercizio delle competenze dell’Unione o, piuttosto, in certo senso come “forbice dilatatrice” dell’azione dell’Unione europea a discapito della discrezionalità degli Stati membri. In tale ottica, da una parte, sono particolarmente prese in analisi le differenti tipologie di “controllo” cui è asservito il principio fissato nell’articolo 5, paragrafo 4, del TUE, nella misura in cui esse vengono a rapportarsi con la discrezionalità propria delle Istituzioni dell’Unione europea; dall’altra parte, l’analisi si concentra sull’applicazione della proporzionalità che, sviluppatasi quale principio generale del diritto dell’Unione europea, implica un obbligo di rispetto non soltanto da parte del legislatore dell’Unione europea ma anche da parte dei legislatori, delle autorità e dei giudici nazionali, disvelando l’approfondimento di una funzione ulteriore del principio di proporzionalità, suscettibile di porsi quale limite alla discrezionalità degli Stati membri. In ultimo, codificato nella sua funzione di limite costitutivo alla compressione dei diritti fondamentali, collocato com’è all’interno di una “clausola di limitazione generale” che riguarda l’intero catalogo dei diritti contenuto nella Carta dei diritti fondamentali il lavoro approfondisce pure in ordine alla portata del “controllo” del principio di proporzionalità ex articolo 52, paragrafo 1, della Carta e alla incidenza sulla discrezionalità dell’azione sia dell’Unione europea sia degli Stati membri.

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